Difensore civico

Valori etici e costituzionali della difesa civica
La visione moderna ed allo stesso tempo etica dei valori costituzionali sono i presupposti su cui si fonda il ruolo del Difensore Civico.
La difesa civica trova le sue radici e ragione d’essere in un’idea nuova del rapporto tra Cittadino-Stato: un’idea che, pur essendo fondata sul diritto e su un sistema delle regole, trova la sua concreta manifestazione nei valori di equità, giustizia, dignità che sono il fondamento della persona umana.
Si tratta di valorizzare l'eticità della responsabilità professionale e di promuovere i comportamenti per una cittadinanza consapevole. La Pubblica Amministrazione dopo la riforma del 1990 è concepita come “responsabilità” e “servizio”, superando quel concetto ottocentesco di P.A. basato sulla discrezionalità e sul potere coattivo; è l’idea per cui è stata istituita la nuova riforma sul Procedimento Amministrativo con la Legge n. 241 del 1990 dove sono stati posti a tutela della cittadinanza, doveri e obblighi dei pubblici operatori.
Si avvalora il principio per cui si possono realizzare rapporti paritari, collaborativi e qualitativi fra i Cittadini che, da semplici destinatari degli atti, diventano Sir e la Pubblica Amministrazione; inoltre si rafforza l'idea che in tali rapporti il Cittadino possa essere difeso e sostenuto, prima che subisca un danno.

Il Difensore Civico, istituto tipico delle democrazie di impronta liberale, accompagna l'affermarsi di questa forma di Stato nei diversi paesi dei cinque continenti man mano che vengono superati i modelli statuali autoritari delle dittature militari e delle democrazie socialiste. 
La presenza del Difensore Civico segnala e testimonia dunque la democratizzazione dei sistemi istituzionali verso forme da un lato sempre più attente alla promozione e tutela dei diritti umani e dall'altro sempre più rispettose della dignità dei cittadini nei rapporti con i sistemi burocratici. In Italia il difensore civico prende piede dalla metà degli anni settanta dapprima come esperienza delle Regioni e successivamente presso i Comuni, le Province e le comunità montane dai primi anni novanta. 
La ragione ispiratrice dell'Istituto del Difensore Civico è quella di creare una tutela alternativa ai rimedi amministrativi e giurisdizionali, orientata a contribuire l'attuazione dell'art. 97 comma 1 della Costituzione, "buon andamento e imparzialità dell'amministrazione". 
E’ necessario, a questo punto ed in ragione di quanto evidenziato, che l’Istituto del Difensore Civico sia conosciuto e valorizzato perché è un servizio posto a tutela del Cittadino, un aiuto ed una opportunità, predisposti per rendere più agevole, efficace ed amichevole l’Amministrazione pubblica cui essi si rivolgono. 
In Italia, diversamente da altri paesi europei, è recente l’affermarsi di questa concezione “aperta” e democratica della Pubblica Amministrazione, la richiesta di tutela degli effettivi diritti dei Cittadini e l’idea di utilizzare questi nuovi strumenti per il sostegno, la difesa e la mediazione fra cittadini e pubbliche amministrazioni. 
L'Amministrazione di Piombino Dese, in quest'ottica, vuole applicare, rispettare e fornire il proprio contributo al cambiamento della concezione di Cittadino che prima delle riforme che precedono era il più delle volte soggetto al potere della P.A. tout court, ossia destinatario di provvedimenti senza preavviso con la negazione di farsi voce delle proprie ragioni. 
Ora il Cittadino diventa Sir, parte integrante del Governo della Giunta, passando da soggetto passivo a soggetto partecipativo della vita del Comune cui è parte integrante.

Secondo quanto disposto dalla Legge n. 56 del 7 aprile 2014, il Consiglio Provinciale ha cessato l'esercizio delle proprie funzioni il 12 giugno 2014, data di scadenza del mandato amministrativo.
Contestualmente ha cessato lo svolgimento delle proprie funzioni anche il Difensore Civico Territoriale, avv. Gianfranco Parolin, nominato dal predetto Consiglio Provinciale nel 2010.
A tutt’oggi la radicale riforma delle funzioni e degli Organi istituzionali delle Province, introdotta con la legge n. 56/2014, non consente di formulare previsioni sulla possibilità di avvalersi, anche per il futuro, dell’istituto del Difensore Civico; ogni decisione in merito, infatti, è demandata ai nuovi organi ed al nuovo Statuto della Provincia.
Sino a nuove decisioni in merito, qualora vi sia necessità, da parte dei cittadini, di ricorrere al Difensore s’invita a contattare il Regionale, rintracciabile ai seguenti indirizzi:
via Brenta Vecchia, 8 - 30171 Mestre (VE)
tel. 041 2383400-01, fax 041 5042372 numero verde 800 294000
e.mail: dc.segreteria@consiglioveneto.it

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